Rami dell’economia

Risorse naturali

Le risorse minerarie non sono grandi. Le miniere di carbone e quelle di bauxite furono chiuse negli anni '70 e '80. Esistono fonti significative di minerali non metallici che vengono utilizzati come materie prime nella costruzione (ghiaia, sabbia, marna, pietra da costruzione). La Croazia dispone di fonti energetiche naturali, tra cui petrolio e gas, e soprattutto di fonti di energia rinnovabile, eolica, idroelettrica ed energia solare. Dal mare vengono estratte e lavorate notevoli quantità di sale (saline di Pago, Stagno e Nona).

Agricoltura e pesca

In Croazia vengono utilizzati 1,5 milioni di ettari di terreno agricolo, di cui circa 1 milione è destinato a seminativi e giardini, e il resto ad orti, frutteti, oliveti, vigneti, prati e pascoli. Vari tipi di clima, rilievo e suolo consentono la produzione di un'ampia gamma di prodotti agricoli, dalle colture agricole e industrialialla frutta e verdura continentale e mediterranea. L'agricoltura copre il fabbisogno interno di cereali, semi oleosi e zucchero e la maggior parte del fabbisogno di colture industriali. La Croazia è un paese vinicolo con vitigni continentali e mediterranei, alcuni dei quali autoctoni. I vigneti si estendono su 21.000 ettari e nel 2022 sono stati prodotti 725.000 ettolitri di vino.

Le turbine eoliche sulla collina di Trtar sono una fonte significativa di energia eolica che assicurano l'approvvigionamento della città di Sebenico con l'energia elettrica.
Grazie alla sua posizione geografica, al suolo e al clima, la Lika è ricca di pascoli, principalmente per l'allevamento di pecore, come nella foto nella valle del fiume Lika. In Croazia le praterie permanenti (pascoli e prati) rappresentano poco più di un terzo della superficie agricola.
Le ostriche della baia di Stagno Piccolo (Mali Ston) sono tra le più pregiate e apprezzate in Europa.

Gli uliveti coprono 20.000 ettari e nel 2022 sono stati prodotti 55.000 ettolitri di olio d'oliva. Le proprietà dell'olio d'oliva istriano hanno fatto sì che esso venga annoverato tra gli oli di maggiore qualità e tra i più premiati al mondo.

Tradizionalmente l'allevamento degli animali era di grande importanza e oggi abbiamo un solido allevamento di bovini, suini, pollame e ovini. Il kulen della Slavonia, il prosciutto dalmata e istriano e il formaggio dell'isola di Pago sono prodotti famosi in tutto il mondo e portatori dell'indicazione geografica protetta.

La pesca e la lavorazione del pesce sono per lo più legate alla parte costiera e insulare del Paese. Nel 2022 sono state catturate e allevate 86.000 tonnellate di pesce di mare e 4.100 tonnellate di pesce d'acqua dolce. Nel pescato di mare predomina il pesce azzurro (sardine, acciughe), mentre in quello d'acqua dolce predominano carpe, carassi e trote.

Più di 40 prodotti alimentari e agricoli croati sono protetti a livello UE dalla denominazione di origine protetta o indicazione geografica tipica, tra cui il kulen della Slavonia, il prosciutto dalmata e istriano, la pancetta dalmata, il formaggio di Pago, il sale di Pago, l'agnello della Lika e della Dalmazia, l'olio d'oliva di Brazza, Veglia e Curzola, i "mlinci" di Zagorje, il soparnik di Poljice e il mandarino della Neretva.

Industria, energia, edilizia

La produzione industriale in Croazia occupa un posto significativo nella produzione totale. Alcune aziende furono chiuse durante il processo di transizione o furono danneggiate e rase al suolo durante la guerra, mentre altre si adattarono in parte alle tendenze della produzione globale. Ciò vale soprattutto per le fabbriche dell'industria tessile, del cuoio, dei metalli e del legno e per alcuni grandi cantieri navali. Oggi, invece, spiccano i settori manifatturiero e di fornitura di elettricità, gas, vapore e condizionamento dell'aria, e una produzione significativa si registra anche nel settore dell'edilizia e in quello energetico. Il valore della vendita di prodotti industriali nel 2022 è stato di 203,4 miliardi di kune (circa 27 miliardi di euro), di cui 78,5 miliardi di kune (10,4 miliardi di euro) sono riferite alle esportazioni. I prodotti maggiormente esportati sono i prodotti alimentari, prodotti finiti in metallo, apparecchiature elettriche, prodotti minerali non metallici, prodotti e preparati farmaceutici, legno e prodotti in legno, coke e prodotti petroliferi raffinati, macchinari e attrezzature, prodotti in gomma e plastica, carta e prodotti di carta, sostanze chimiche e prodotti chimici, metalli, mobili, computer e apparecchiature informatiche, autoveicoli e altri mezzi di trasporto.

U izvozu je najzastupljenija prerađivačka industrija s udjelom od oko 81%. U 2021. najzastupljeniji je bio izvoz strojeva i prijevoznih sredstava (22%), prehrambenih proizvoda (9,5%), električne opreme (8%), gotovih metalnih proizvoda (8,0%), kemijskih proizvoda (6,9%), farmaceutskih proizvoda (6,6%), koksa i naftnih prerađevina (5,0%), drva i drvnih prerađevina (5,9%), metala (5,2%), odjeće (4,6%), proizvoda od gume i plastike (4,0%), mineralnih proizvoda (3,9%), računala i računalne opreme (3,7%), kože (2,8%), papira (2,3%), namještaja (1,8%), tekstila (1,2%), pića (1,1%), duhanskih proizvoda (1,0%).

Superficie agricola nel 2022
Pesca nel 2022
Struttura delle esportazioni 2021

Il settore energetico si basa principalmente su elettricità, gas e petrolio. Più della metà della produzione proviene da centrali idroelettriche, il resto da centrali termiche e altre fonti energetiche. Parte della produzione viene occasionalmente esportata. I giacimenti petroliferi in Slavonia, Posavina (Moslavina) e Podravina soddisfano circa un quarto del fabbisogno nazionale e la produzione di gas naturale quasi la metà.

L'edilizia è uno dei settori più propulsivi, soprattutto l'edilizia residenziale e commerciale e la realizzazione di infrastrutture di trasporto.

Servizi, commercio, traffico

La rete stradale croata conta 26.712 km di strade classificate, di cui 1.487kmsono autostrade (2023). Considerando la superficie del paese e il numero di abitanti, la Croazia è la prima nell'Europa sudorientale per quanto riguarda la costruzione delle autostrade. La prima autostrada Zagabria–Karlovac è stata aperta nel 1972. Il resto della rete autostradale è stato completato soprattutto alla fine degli anni '90 e all'inizio degli anni 2000. Nell'E-road, la rete stradale internazionale europea, sono inclusi 2264 km di strade croate. La maggior parte del trasporto di passeggeri e merci avviene su strada.

La lunghezza totale delle ferrovie è di 2.617 km, di cui 274 km a doppio binario (1.013 km elettrificati). I più importanti nodi ferroviari sono Zagabria e Vinkovci.

Il terminale GNL con il gasdotto sottomarino Zlobin – Castelmuschio, aperto nel 2021, garantisce la stabilità energetica e la sicurezza dell'approvvigionamento di gas alla Croazia.
Ponte del dott. Franjo Tuđman a Ragusa (Dubrovnik), costruito nel 2002, rappresenta una conquista dell'edilizia croata.
Il ponte di Pelješac, costruito nel 2022, ha realizzato il sogno nazionale ed ha collegato il territorio croato.
Termomont d.o.o. a Pola, uno dei cantieri navali di piccole navi.

La costruzione navale in Croazia ha una ricca tradizione. In termini di stazza di navi esportate, i grandi cantieri navali di Spalato, Fiume e Pola erano tra i leader mondiali negli anni '60 e '70. Più recentemente, i cantieri navali adriatici più piccoli come, ad esempio, Betina a Morter (Murter), Vallegrande (Vela Luka) a Curzola, Salona (Solin), Castel San Giorgio (Kaštel Sućurac), Arbe (Rab), Sebenico e nell'entroterra i cantieri di Čakovec e Zagabria, in cui vengono costruite imbarcazioni per il turismo nautico e la navigazione costiera hanno dimostrato risultati nettamente migliori.

Lungo la costa croata ci sono circa 350 porti e banchine, mentre il trasporto internazionale si svolge nei porti di Pola, Fiume, Zara, Sebenico, Spalato, Porto Tolero (Ploče) e Ragusa (Dubrovnik). Il porto di Fiume si distingue per la sua posizione strategica e per la portata del traffico portuale. Il collegamento tra le isole e la costa si svolge grazie a traghetti e battelli di linea che collegano anche una parte della italiana con quella croata. Il porto più importante sulle vie navigabili interne è Vukovar sul Danubio.

Tra gli aeroporti inclusi nel traffico internazionale ci sono quelli di Zagabria, Pola, Zara, Spalato, Ragusa, Osijek e quelli delle isole di Brazza, Veglia (Fiume) e Lussinpiccolo.

Per la distribuzione del petrolio greggio è stato costruito il sistema JANAF (Oleodotto Adriatico), lungo 631 km che collega il terminale petrolifero di Castelmuschio (Omišalj) sull'isola di Veglia con le raffinerie croate di Fiume e Sisak (fino al 2022 trasformava il petrolio greggio), e ha una rete collegata coni paesi vicini.

Fiume, il più grande porto croato. Si è sviluppato in un forte centro portuale e industriale alla fine del Novecento grazie alle condizioni naturali (profondità del mare) e ai collegamenti stradali e ferroviari con l'entroterra.
Fiera di Zagabria, la tradizionale rassegna internazionale del progresso economico. Si svolge dal 1909 e nella sua sede attuale esiste dal 1956. Durante l'anno nei padiglioni della fiera si organizzano varie fiere e mostre specializzate.
Autostrada Zagabria–Porto Tolero (Ploče) (A1)

La rete di telecomunicazioni è completamente digitalizzata ed è la più moderna dell'Europa sudorientale. Il mercato delle telecomunicazioni è liberalizzato con diversi operatori di telefonia fissa e mobile. L'accesso a Internet è disponibile per l'86% delle famiglie (2022), una percentuale inferiore alla media dell'UE, ma superiore ad alcuni Stati membri.

Nelle relazioni commerciali con l'estero, la Croazia registra una crescita costante sia nelle importazioni che nelle esportazioni, ma importa più prodotti di quanti ne esporti, con un tasso di copertura variabile delle importazioni con le esportazioni. Nel 2022 sono stati esportati prodotti per un valore di 24 miliardi di euro e importati per un totale di quasi 42 miliardi di euro (copertura del 58% delle importazioni con le esportazioni). I partner commerciali più importanti sono l'Italia, l'Ungheria, la Germania e la Slovenia, mentre al di fuori dell'UE la Bosnia ed Erzegovina, gli Stati Uniti e la Serbia.

Nelle attività di servizi, il turismo e i servizi connessi detengono la quota maggiore. Tra le attività di servizi, il fatturato maggiore è stato realizzato nelle piccole e medie imprese, mentre le grandi imprese continuano ad avere il maggior numero di dipendenti.

Fondi europei

Con l'adesione a pieno titolo all'Unione europea, la Croazia è diventata beneficiaria dei fondi dei Fondi strutturali e di investimento europei, i quali hanno contribuito notevolmente al progresso economico sostenibile e allo sviluppo sociale continuo. Nel periodo 2014–2020 attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale, il Fondo europeo di coesione, il Fondo sociale europeo, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale e il Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, la Croazia ha contratto 12,51 miliardi di euro, pari al 117%.

Rinnovo della Fortezza di San Michele a Sebenico è uno dei progetti realizzati con fondi del programma operativo Competitività e coesione dell'UE. A Sebenico, con i fondi del programma europeo sono state altresì recuperate la Fortezza Barone, la costa del Canale di San Antonio e la Fortezza di San Giovanni.
L'Ospedale generale di Zabok e l'ospedale dei veterani croati con i fondi del programma operativo dell'UE Competitività e coesione hanno realizzato il progetto di attrezzare il day hospital e ambulatorio chirurgico.

Il punto di partenza fondamentale per la distribuzione ottimale e l'uso efficiente dei fondi UE nel quadro finanziario per il periodo 2021–2027 rappresentano la Strategia di sviluppo nazionale della Repubblica di Croazia fino al 2030 (NRS 2030) e la Classificazione nazionale delle regioni statistiche di livello 2 (NUTS 2). La strategia propone quattro direzioni di sviluppo per il prossimo decennio (economia e società sostenibili, rafforzamento della resilienza alla crisi, transizione verde e digitale e sviluppo regionale equilibrato), mentre la nuova divisione della Croazia secondo NUTS 2 (Croazia pannonica, Croazia adriatica, Città di Zagabria e la Croazia settentrionale) riflette le reali esigenze di sviluppo delle regioni croate e ne consente lo sviluppo uniforme.

Nel quadro finanziario a lungo termine dell'Unione europea per il periodo 2021–2027, il quale congiuntamente allo strumento "Next Generation EU", il piano di ripresa dalle conseguenze della pandemia di Covid-19 ammonta a 1 850 miliardi di euro, la Croazia si è assicurata 24,2 miliardi di euro. Di quest'importo per il finanziamento delle riforme e degli investimenti verranno stanziati 9,6 miliardi di euro, per la ripresa e la resilienza dell'economia, 6,3 miliardi di euro di finanziamenti a fondo perduto e 3,6 miliardi di euro per prestiti agevolati. Dalla dotazione finanziaria del quadro finanziario pluriennale la Croazia ha a disposizione 9,6 miliardi di euro per l'attuazione della politica di coesione e 4,7 miliardi per la politica agricola comune. Con il Piano nazionale di ripresa e resilienza per il periodo 2021–2026, come prerequisito per accedere ai fondi del meccanismo europeo di ripresa e resilienza, la Croazia indirizzerà il sostegno finanziario disponibile per le riforme e gli investimenti nella pubblica amministrazione e nella giustizia, nel sistema sanitario, nel mercato del lavoro e nella protezione sociale. Verranno inoltre effettuati investimenti nel rafforzamento della competitività, nella transizione verde, nel sistema dei trasporti, nell'agricoltura, nel turismo e sono previsti anche interventi di ricostruzione dopo il terremoto e il rafforzamento dell'efficienza energetica. Per la Croazia, nei prossimi dieci anni, i fondi UE saranno il motore di uno rapido sviluppo e del rafforzamento dell'economia attraverso la digitalizzazione accelerata, la transizione ecologica e l'adozione di nuove tecnologie.