Turismo

Sebbene il numero di arrivi turistici non possa essere paragonato alle superpotenze turistiche come la Francia, Spagna, Italia, Turchia o Grecia, la Croazia, con circa 18 milioni di arrivi nel 2022 e una tendenza pluriennale in crescita, è senza dubbio uno dei paesi più visitati del Mediterraneo.

Ciò è supportato da una serie di fenomeni registrati nell'ultimo decennio, come ad esempio: la "scoperta" della Croazia in un numero crescente di articoli nelle principali riviste mondiali e in altri media elogiando le sue attrazioni naturali e culturali, un evidente aumento del numero di arrivi di turisti provenienti da un numero sempre maggiore di paesi emittenti, una quota rilevante del turismo nel PIL della Croazia (quasi il 20%), l'aumento del numero dei beni culturali materiali e immateriali protetti, incremento degli investimenti nel turismo e nelle infrastrutture di supporto, un'offerta turistica sempre più diversificata, ecc.

Zagabria, mercato Dolac nel centro della città
Ragusa (Dubrovnik), la più famosa destinazione turistica con il maggior numero di visite, è una città rinascimentale unica nel Mediterraneo, con mura conservate costruite tra il Duecento e il Seicento. Il centro storico è stato iscritto nella Lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO nel 1979.
Rovigno, negli ultimi tempi la città più visitata dell'Istria

Il turismo è senza dubbio l'attività più redditizia, soprattutto nelle città costiere durante il periodo estivo. Vale a dire, esiste una divisione generalmente accettata di tutte le attività in "stagionali" e al di "fuori della stagione" turistica. La stagione turistica estiva, che generalmente dura dall'inizio di giugno alla fine di settembre, è il principale motore dello sviluppo dell'area turistica più attiva. Del totale dei pernottamenti turistici nel 2022 (90 milioni), il 91% sono pernottamenti di turisti stranieri. La maggior parte dei pernottamenti stranieri è avvenuta in Istria, che è anche la regione più sviluppata dal punto di vista infrastrutturale. L'attività turistica è sviluppata anche in altre regioni costiere, cioè nel Quarnero e in Dalmazia, ed è meno presente nell'area continentale. Pertanto, le strutture ricettive sono distribuite prevalentemente sulla costa adriatica. La maggior parte dei pernottamenti viene registrata in camere, appartamenti e case vacanza (circa il 45%), seguiti da alberghi e campeggi.

Opatija, il più antico centro turistico dell'Adriatico. Si distingue per le sue numerose ville, la più famosa delle quali è Villa Angiolina del 1844. Fu costruita come residenza di una famiglia di patrizi di Fiume e presto divenne luogo di incontro di numerosi ospiti e viaggiatori famosi.
La marina di Zaravecchia (Biograd na Moru). La Croazia è ricca di porti ben protetti e attrezzati per il turismo nautico; oggi sono in funzione 86 marine (21 a secco), 85 ancoraggi, 16 ormeggi e 33 discariche per imbarcazioni, con circa 19.000 posti barca in mare. A questi si aggiungono circa 250 porti e porticcioli utilizzati principalmente dalla popolazione locale e adatti anche per l'ormeggio di barche e yacht di diverse dimensioni. Sebbene gli esordi del turismo nautico in Croazia risalgano nel Ottocento, il suo ruolo è diventato rilevante solo dagli anni '80 con la costruzione della maggior parte delle odierne marine e associazioni di diportisti.
Spiaggia Corno d'oro a Valle della Brazza (Bol) sull'isola di Brazza. Da tradizione la tipologia di turismo balneare «sole e spiaggia» è il più sviluppato, ma negli ultimi tempi si sviluppa sempre di più il turismo subacqueo e nautico, naturismo, turismo solitario su fari remoti, avventurismo e crociere. Certamente, anche gli amanti di altre forme di turismo, come quello sanitario, culturale, rurale, congressuale, religioso, venatorio, in Croazia trovano destinazioni adatte ai loro interessi.

Quadro storico. La tradizione del turismo organizzato in Croazia è lunga circa 150 anni, anche se già prima, all'inizio del 19° secolo, esistevano fenomeni simili al turismo (pellegrinaggi o cure mediche), per cui sorsero le prime locande, alloggi e a questo scopo furono costruiti alberghi e terme (le Terme di Daruvar, Terme di Stubice, Terme di Varaždin).

Il periodo che va dalla seconda metà dell'Ottocento fino alla Prima guerra mondiale fu segnato dalla costruzione di strade e ferrovie e dall'introduzione delle linee di navigazione con navi a vapore sull'Adriatico, i quali furono i presupposti per lo svolgimento dell'attività turistica. Successivamente furono aperti i primi alberghi, soprattutto ad Abbazia (Villa Angiolina nel 1844 e Quarnero nel 1884), a Zagabria, Samobor, Zara, Cirquenizza e Ragusa, furono scritte le prime guide turistiche (su Parenzo e Pola già nel 1845). Nel 1892 a Zagabria furono organizzati i primi viaggi di ricerca sulle montagne del Velebit e sulla costa adriatica e le città costiere (soprattutto quelle del Quarnero) divennero centri di turismo sanitario. Lì furono fondate le prime associazioni turistiche (a Veglia nel 1866 e a Lesina nel 1868).

Nel periodo tra le due guerre in Croazia il turismo ebbe un forte slancio con una media di un milione di arrivi turistici all'anno (intorno all'anno 1930). Furono introdotte tasse di soggiorno obbligatorie, furono aperti uffici di cambio valute, pubblicate riviste turistiche e furono istituite linee aeree nazionali e internazionali.

Il turismo come fenomeno di massa esiste negli ultimi sessant'anni. Dopo la Seconda guerra mondiale cominciò il restauro delle infrastrutture turistiche distrutte dalla guerra e la loro nazionalizzazione. Nello stesso periodo furono istituiti i parchi nazionali e naturali, ma anche i vari festival di teatro, cinema e musica (Giochi estivi di Ragusa, Estate di Spalato, Festival del cinema di Pola, ecc.). Durante l'espansione economica degli anni '60 iniziarono a sorgere numerose strutture turistiche, alberghi, porti turistici, campeggi e persino interi villaggi turistici, soprattutto sull'Adriatico, ma anche nella Croazia continentale (terme in Hrvatsko zagorje e nella Slavonia, parchi nazionali nella Lika e nel Gorski kotar). Il 1979 è stato un anno importante anche per il turismo in quanto furono inseriti nella lista del patrimonio mondiale dell'UNESCO i primi tre beni culturali e naturali (Palazzo di Diocleziano a Spalato, centro storico di Ragusa e Parco nazionale dei laghi di Plitvice).

All'inizio degli anni '90 l'assetto della proprietà è cambiata con la riconversione e la privatizzazione delle aziende turistiche. Durante la guerra dell'indipendenza, a causa del pericolo bellico e del blocco dei collegamenti di trasporto verso le zone costiere, il turismo fu quasi azzerato e molti profughi da tutte le parti della Croazia e dalla vicina Bosnia ed Erzegovina furono alloggiati nelle strutture turistiche. Un nuovo slancio è arrivato dopo il 1995, e soprattutto dopo il 2000, quando in alcune località turistiche croate si è registrato un forte aumento del numero di turisti stranieri e la Croazia stessa si è posizionata al vertice della domanda turistica mondiale.

Arrivi turistici 2000–2022
Parenzo è altresì una destinazione turistica tradizionale in Istria
Struttura dei turisti stranieri nel 2022

Traffico e turisti. Negli ultimi trent'anni il traffico turistico è stato caratterizzato da tre periodi profondamente diversi tra di loro. Nella seconda metà degli anni '80 il numero degli arrivi turistici ha continuato a seguire la tendenza di incremento uniforme e ha superato i 10 milioni di unità. Poi è seguita la fase della guerra dell'indipendenza, in cui, comprensibilmente, il numero di arrivi turistici è diminuito drasticamente (nel 1991 e 1992 sono stati registrati meno di 2,5 milioni di arrivi turistici). Nel dopoguerra quel numero è tornato a crescere, tanto che il numero degli arrivi turistici è raddoppiato dal 2000 in poi (nel 2019 si sono registrati circa 20 milioni di arrivi), con l'eccezione del 2020 e del 2021, quando i viaggi turistici sono stati notevolmente ridotti a causa della pandemia causata dal Coronavirus (7 milioni di arrivi). Con circa 8 milioni di arrivi e oltre 90 milioni di pernottamenti turistici nel 2022, la Croazia si è posizionata ancora una volta con successo sulla mappa turistica globale.

Dal 1980 ad oggi la quota di turisti stranieri è significativamente più alta rispetto alla quota di turisti nazionali. Tradizionalmente i turisti provengono soprattutto dalla Germania, Slovenia (prima erano turisti nazionali), Austria, Italia, Repubblica Ceca e Slovacchia (ex Cecoslovacchia). Negli ultimi dieci anni è aumentato il numero di turisti provenienti dalla Polonia, dai Paesi Bassi, Regno Unito, Ungheria, Francia e paesi d'oltremare.

Oltre all'intensa attività di promozione, che sicuramente ha influenzato l'aumento dell'interesse per la Croazia nell'ultimo decennio, anche l'introduzione delle linee aeree dalle compagnie low cost e un'offerta più diversificata di alloggi più economici per i turisti con standard più basso, hanno influenzato la struttura dei paesi di provenienza dei visitatori. D'altro canto, con lo sviluppo delle crociere in alcune destinazioni, soprattutto a Ragusa, e con l'apertura e l'ampliamento delle capacità dei porti turistici, ogni anno un numero maggiore di turisti con standard più elevato visita la Croazia. A seconda della modalità di arrivo, i pernottamenti individuali hanno tradizionalmente la precedenza sui viaggi organizzati. In media i turisti si fermano per cinque giorni, più a lungo in estate mentre nelle altre stagioni il soggiorno è solitamente più breve.